SINTOMI
La depressione compromette il quadro psicofisico della persona. Secondo un’indagine condotta nel periodo 2015-2018 da Sorveglianza Passi (Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia), il 6% degli adulti riferisce sintomi depressivi e percepisce come compromesso il proprio benessere psicologico per una media di 14 giorni nel mese precedente l’intervista. I sintomi sono più frequenti in determinate fasce, come le donne, gli anziani, chi è in difficoltà economiche, chi vive da solo, chi ha almeno una patologia cronica.
Attualmente non esistono particolari analisi oppure esami per la diagnosi: il momento cardine è il colloquio, fondamentale per individuare la forma di depressione e per identificarne i sintomi, il loro impatto e la durata. Per rendere omogeneo l’elenco dei diversi disturbi e dei relativi sintomi, nel 1952 venne redatto a cura dell’American Psychiatric Association il Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali, noto con la sigla DSM, attualmente alla sua quinta edizione. È il Manuale più utilizzato da psichiatri, psicologi e medici di tutto il mondo, sia nella pratica clinica sia nell’ambito della ricerca.
Nonostante esistano varie forme di depressione che possono essere caratterizzate da specifiche modalità di presentazione e decorso di alcuni sintomi o gruppi di sintomi, in generale qualunque episodio depressivo si manifesta primariamente nell’individuo attraverso un importante calo nel tono dell’umore associato a diversi altri sintomi che compongono così una vera e propria “sindrome”.
Tale condizione perdura anche diverse settimane o mesi e scatena profonda sofferenza e disagio nell’individuo che ne è colpito e nelle persone a lui vicine.
I sintomi che possono comporre una sindrome depressiva sono molteplici, ma tra quelli più tipici è possibile elencare:
- Umore depresso: definire l’umore non è semplice. Possiamo descriverlo come lo stato emozionale interno di un individuo che condiziona la qualità e l’intensità dei suoi vissuti, oltre che la sua attività cognitiva e comportamentale. Quando il tono dell’umore è basso, la persona presenta uno stato d’animo caratterizzato da una sensazione di elevato malessere e disagio, compromessa capacità di svolgere le normali attività quotidiane, tendenza all’isolamento, evitamento delle interazioni sociali.
- Apatia: con questo termine si intende un calo o assenza di motivazione, con un evidente disinteresse verso le esperienze di vita e un'indifferenza generalizzata nei confronti del mondo circostante.
- Abulia: questo sintomo consiste nel progressivo indebolimento della volontà nell'intraprendere qualsiasi iniziativa. Il soggetto esita nel prendere una decisione in maniera autonoma e nel compiere una determinata azione, pur essendo consapevole di doverla portare a termine.
- Anedonia: con questa definizione, ci riferiamo all’incapacità di un individuo di provare piacere, anche in circostanze e attività normalmente piacevoli come dormire, nutrirsi, le esperienze sessuali e le relazioni sociali.
- Astenia: sintomo tipico della depressione. Il paziente prova una costante sensazione di stanchezza, debolezza o mancanza di energia. Questo può portare alla riduzione della capacità fisica e mentale del soggetto, ridotta resistenza allo sforzo e spiccata facilità all’affaticamento.
- Alterazioni del ritmo sonno-veglia: molto spesso il paziente depresso può avere difficoltà in questo ambito, si parla in questo caso di “insonnia”, che può presentarsi come difficoltà ad addormentarsi, un frequente o duraturo stato di veglia durante il riposo notturno, o risveglio precoce al mattino; al contrario, può esserci anche una tendenza a dormire molto più del necessario (fenomeno definito “ipersonnia”); queste alterazioni hanno poi ripercussioni anche sullo stato di veglia diurno, determinando sonnolenza.
- Alterazioni dell’appetito: la persona con depressione generalmente ha un appetito ridotto, mangia poco e con poca regolarità; più raro è il caso di un aumento dell’appetito e del peso corporeo (“iperfagia”).
- Ridotta concentrazione: minore capacità da parte del paziente di mantenere l’attenzione in determinati contesti o su precisi argomenti
- Alterazioni psicomotorie: possono manifestarsi sia nel senso di “agitazione” che di “rallentamento”. Nel primo caso, l’individuo prova uno stato di tensione interiore e nervosismo, caratterizzato da eccessiva attività motoria, solitamente non produttiva e ripetitiva, come camminare avanti e indietro senza un fine (“agitazione psicomotoria”); al contrario, è possibile notare un’estrema difficoltà nelle movenze fisiche, senso di pesantezza degli arti, postura debole, deficit di attenzione e concentrazione (“rallentamento psicomotorio”)
- Sensi di colpa: la persona depressa prova un forte sentimento di preoccupazione e disagio, dettato dall’idea di aver fatto o causato del male a persone care. Tale pensiero può essere di intensità e durata variabili, nei casi più estremi assume una vera e propria connotazione delirante
- Pensieri di autosvalutazione: la persona depressa spesso ha un’estrema sfiducia nelle proprie capacità, sociali o lavorative, manifesta sentimenti di inferiorità nei confronti degli altri.
- Calo della libido: tipico dei pazienti depressi è avere una ridotta eccitazione o spinta sessuale, i rapporti con il partner si fanno molto ridotti o vengono evitati;
- Pensieri di morte/Ideazione suicidaria: può capitare che il paziente presenti delle idee e fantasie riguardanti la propria morte, o che pronunci frasi riguardo alla volontà di farla finita. Si tratta di un ambito sintomatologico molto delicato, che può manifestarsi con modalità molteplici e con diverso livello di gravità: da sfumati pensieri di morte passivi, fino a una vera e propria pianificazione di un tentativo di suicidio.
Se ti riconosci in qualcuno di questi sintomi, se ti trovi in un momento di crisi o se pensi che un tuo familiare o amico stia attraversando un periodo di crisi, non esitare a chiedere aiuto e contatta il tuo medico di fiducia.