ASSISTERE I PROPRI CARI

ASSISTERE I PROPRI CARI

Nonostante vengano riconosciuti e si manifestino generalmente con una certa gradualità, i sintomi della depressione e la sua diagnosi segnano un momento di grande cambiamento nella famiglia: un momento in cui diventano protagoniste le difficoltà di comunicazione, i silenzi, le domande irrisolte e gli equilibri vengono destabilizzati. Ma si possono fare importanti passi avanti per ritrovare la serenità.


Trovare dei nuovi ritmi

La depressione non si “vede”, è subdola, non dà sintomi o segni fisici come traumi o altre patologie organiche, e questo porta i familiari a chiedersi erroneamente, talvolta, se davvero può considerarsi una malattia. Per questo motivo è necessaria una valutazione specialistica che imposti una terapia di cura per il malato e che dia ai familiari i giusti strumenti per ricostruire una serena convivenza e quotidianità. Questo non significa “ignorare il problema”. Al contrario, significa accettare la malattia, con la consapevolezza di possibili evoluzioni e oscillazioni di essa, allontanando sentimenti di colpa, impotenza e disperazione.

Costruire una nuova quotidianità

Per la persona affetta da depressione è essenziale invece mantenere il più possibile l’autonomia, con il costante supporto delle persone che vivono al suo fianco. È importante aiutarlo nell’aderenza alla terapia farmacologica, trovando insieme le giuste strategie per una corretta assunzione, come un memorandum sul telefono cellulare oppure i post-it posizionati in punti ben visibili. Può risultare utile anche tenere un vero e proprio “diario di bordo”, dove tutti i familiari possono contribuire, riportando eventi o impressioni riguardanti la vita nel nucleo familiare.

Mantenere la propria autonomia

Quando si manifesta, la depressione diventa il perno attorno a cui ruota la vita di tutta la famiglia. Questo può portare i caregiver a non avere più una propria autonomia e a vivere esclusivamente in funzione del proprio caro. Ecco perché è utile che anche i familiari si confrontino costantemente con il medico di famiglia oppure con uno specialista. Nonostante non risulti semplice, il suggerimento è di continuare a mantenere il proprio stile di vita personale cercando di creare meno ripercussioni possibili sul proprio lavoro e sulla propria sfera sociale e affettiva.

Fonti

Manuale di psichiatria, A. Rossi, M. Amore, B. Carpiniello, A. Fagiolini, G. Maina, A. Vita. Ed. Edra
National Institute of Mental Health (www.nimh.nih.gov)

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